REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO PASTORALE
ART. 1
Il Consiglio Pastorale della Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice viene costituito a norma degli art. 1-2-3 e 8 dello Statuto dei Consigli Pastorali Parrocchiali nella Diocesi di Roma.
ART. 2
Fermo restando il disposto dell’art. 2 dello Statuto sopra citato, possono far parte del C.P.P coloro che, compiuti 18 anni, sicuri nella fede religiosa e sani nei principi morali, vogliono vivere secondo la verità nella carità, e, sensibili ai problemi pastorali, intendono assumersi il preciso impegno di costruire comunione nella comunità.
ART. 3 – COMPOSIZIONE DEL CPP
Il Parroco nominerà i membri del C.P.P. ai sensi dell’art. 3 dello Statuto.
Nella scelta dei membri laici farà in modo che risultino presenti in congruo numero quanti prestano aiuto nei diversi ambiti parrocchiali:
• Evangelizzazione – catechesi;
• liturgia;
• carità;
• famiglia – giovani;
• cultura e Comunicazione
Gli eletti dall’Assemblea parrocchiale non potranno superare il numero di 5 e a tal fine il Parroco indice le elezioni almeno un mese prima della scadenza del triennio, fissando i tempi e le modalità della consultazione, tenute presenti le esigenze della comunità parrocchiale.
Su pubblico invito del Parroco si possono candidare singoli fedeli. Il Parroco, preso atto dei candidati, formulerà la lista degli eleggibili e la renderà nota due domeniche prima delle elezioni.
La votazione avverrà per schede segrete e con pubblico scru¬tinio.
Numero dei membri 30 (circa)
ART. 4 – OBBLIGO DI PARTECIPAZIONE
Ad ogni seduta del C.P.P. hanno il dovere di partecipare personalmente tutti i membri del Consiglio stesso. Tre assenze annuali ingiustificate comportano la revoca della nomina da parte del Parroco, il quale provvederà a sostituirli con i rappresentanti dello stesso gruppo di appartenenza.
ART. 5 – CONVOCAZIONE
Il C.P.P. si riunisce ogni qualvolta lo ritenga necessario il Parroco o lo richieda per iscritto la maggioranza assoluta dei membri, ferme restando le disposizioni dell’art. 6 dello Statuto che recita: “il C.P.P. si raduni almeno 3 volte l’anno”.
La convocazione del Consiglio dovrà avvenire almeno una settimana avanti la data fissata per la riunione.
ART. 6 – COMPITI DEL PRESIDENTE
Il Parroco presiede le riunioni del C.P.P. personalmente e può essere coadiuvato da un moderatore da lui scelto tra i membri del C.P.P.
Il Presidente stabilisce l’o.d.g. Per ulteriori argomenti da inserire all’o.d.g., si potrà presentare al Presidente richiesta scritta almeno 5 giorni prima della data della convocazione.
Il Presidente nomina il segretario scegliendolo tra i membri del C.P.P.
… il Presidente dovrà ricercare, ascoltare e promuovere il parere del C.P.P., dal quale non si discosterà se non per giusti e ponderati motivi, che illustrerà al C.P.P. stesso.
ART. 7 – COMPITI DEL SEGRETARIO
Il Segretario provvederà a compilare e consegnare le convo¬cazioni delle riunioni del Consiglio, redigere i verbali, custodire gli atti e i documenti.
ART. 8 – COMPITI DEL CONSIGLIO
Il C.P.P. ha funzione consultiva.
In esso si esprime in modo significativo la collaborazione corresponsabile dei fedeli all’attività parrocchiale. In partico¬lare, uno dei fondamentali compiti del C.P.P. è approfondire con cura gli orientamenti del programma diocesano e della proposta pastorale salesiana e trarre da esso le indicazioni utili a definire un programma pastorale parrocchiale rispondente alle concrete esigenze e attese della comunità.
Le decisioni del Consiglio, una volta approvate dal Presidente, hanno valenza nel territorio parrocchiale ai sensi del diritto comune (art. 4 Comma D).
ART. 9 – SVOLGIMENTO DEI LAVORI DEL CONSIGLIO
Il Presidente introduce i lavori del Consiglio con un momento di riflessione che promuova la vita spirituale e la formazione del C.P.P.
Il Segretario procede alla verifica delle presenze e dà lettura del verbale della seduta precedente sul contenuto del quale i Consiglieri possono chiedere chiarimenti e rettifiche. Quindi si passa all’approvazione del verbale stesso.
Successivamente si procede all’esame dei punti dell’o.d.g.
Ogni argomento viene di regola presentato da un relatore incaricato; al termine della relazione inizia la discussione.
Qualora lo sì ritenga opportuno, si passerà alla votazione su quesiti formulati dal Presidente d’intesa col relatore.
La votazione ha luogo normalmente per alzata di mano. Il Presidente potrà ammettere la votazione a scrutinio segreto in qualche caso particolare e quando si tratti della scelta di persone.
L’esito della votazione è riportato in verbale.
ART. 10 – NOMINA E ATTIVITA’DELLE COMMISSIONI
Il C.P.P. si articola in commissioni per ciascuna delle materie indicate nell’art. 3 del presente regolamento.
Le commissioni vengono formate dal Presidente dopo che membri ne hanno fatto specifica scelta indicandone almeno due.
Ciascuna commissione elegge nel suo interno un relatore al C.P.P. ed un segretario.
ART. 11 – MODIFICHE AL REGOLAMENTO
Il presente regolamento può essere modificato su richiesta motivata di almeno la metà più uno (maggioranza assoluta) dei membri del C.P.P. e con il voto favorevole dei 2/3 dei componenti il C.P.P. Qualunque modifica apportata dal C.P.P., accettata dal Parroco, verrà sottoposta all’approvazione del Vescovo ausiliare.