“Auxilium Christianorum”; ‘Aiuto dei Cristiani’, è il bel titolo che è stato dato alla Vergine Maria in ogni tempo e così viene invocata anche nelle litanie a Lei dedicate dette anche Lauretane perché recitate inizialmente a Loreto. Sempre è stata ribadita la presenza mediatrice e soccorritrice della Madonna per chi la invoca, a lei fummo affidati come figli da Gesù sulla Croce e a noi umanità è stata indicata come madre, nella persona di Giovanni apostolo, anch’egli ai piedi della Croce. Ma la grande occasione dell’utilizzo ufficiale del titolo “Auxilium Christianorum” si ebbe con l’invocazione del grande papa mariano e domenicano san Pio V (1566-1572), che le affidò le armate ed i destini dell’Occidente e della Cristianità, minacciati da secoli dai turchi arrivati fino a Vienna, e che nella grande battaglia navale di Lepanto (1571) affrontarono e vinsero la flotta musulmana.
S. Giovanni Bosco, nato il 16 agosto 1815 presso Castelnuovo d’Asti e ordinato sacerdote nel 1841, fu il più grande devoto e propagatore del culto a Maria Ausiliatrice, la cui festa era stata istituita sotto questo titolo e posta al 24 maggio, qualche decennio prima, dal papa Pio VII il 24 maggio 1815, in ringraziamento a Maria per la sua liberazione dalla ormai quinquennale prigionia napoleonica. Il grande sacerdote, apostolo della gioventù, fece erigere in soli tre anni nel 1868, la basilica di Maria Ausiliatrice nella cittadella salesiana di Valdocco – Torino; sotto la Sua materna protezione pose gli Istituti religiosi da lui fondati e ormai sparsi in tutto il mondo: la Congregazione di S. Francesco di Sales, sacerdoti chiamati normalmente ‘Salesiani di don Bosco’; le ‘Figlie di Maria Ausiliatrice’ suore fondate con la collaborazione di s. Maria Domenica Mazzarello e per ultimi i ‘Cooperatori Salesiani’ per laici e sacerdoti che intendono vivere lo spirito di ‘Don Bosco’, come è generalmente chiamato. Ormai la Madonna Ausiliatrice è divenuta la ‘Madonna di Don Bosco’ essa è inscindibile dalla grande Famiglia Salesiana, che ha dato alla Chiesa una schiera di santi, beati, venerabili e servi di Dio; tutti figli che si sono affidati all’aiuto della più dolce e potente delle madri. Interi Continenti e Nazioni hanno Maria Ausiliatrice come celeste Patrona: l’Australia cattolica dal 1844, la Cina dal 1924, l’Argentina dal 1949, la Polonia fin dai primi decenni del 1800, diffusissima e antica è la devozione nei Paesi dell’Est Europeo.
UNA BASILICA ROMANA PERCHE’
Dichiarata Basilica Minore da Paolo VI il 1° aprile 1969, è stata voluta da Pio XI: “Il desiderio del papa è un comando per i salesiani”, fu risposto dai salesiani. Pio XI si onorava di essere acclamato come il “papa di don Bosco” perché lo aveva conosciuto di persona e lo aveva elevato agli onori degli altari. Anche per questo i salesiani gli hanno intitolato la nuova Opera
San Giovanni Bosco durante una delle sue venti visite alla Città eterna aveva visto in sogno la campagna romana tutta costellata di opere salesiane. Questa sua visione – profezia oggi è diventata una realtà. Si può dire che sulle principali strade consolari romane è sorta, come per incanto, una corona di Istituti professionali, scuole, tipografie, oratori, chiese, che i Salesiani sull’esempio di don Bosco – egli stesso aveva edificato il Tempio del Sacro Cuore per esaudire il desiderio del papa Leone XIII – hanno costruito: Santa Maria Ausiliatrice al Tuscolano, Santa Maria Liberatrice al Testaccio, Santa Maria della Speranza in Val Melaina. Ancora: al quartiere Prenestino, al quartiere Tiburtino e la Casa Generalizia presso la via Aurelia. Nel 1959, a cento anni dalla prima venuta di don Bosco a Roma, i salesiani hanno voluto onorarlo e perpetuarne la memoria con l’edificargli uno splendido Tempio nella zona di Cinecittà, nel popolare Quartiere Don Bosco. In città poi vi sono anche un’altra dozzina di opere importanti costruite dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, di cui don Bosco è fondatore insieme a S. Maria Domenica Mazzarello
- MARIA AUSILIATRICE PERCHE’
La chiesa, iniziata nel 1930, fu terminata nel 1936. Gli architetti sono Nicola GROSSO e Giulio VALOTTI, coadiutore salesiano. L’interno è stato quasi interamente affrescato negli anni 1956-1964 dal salesiano don Giuseppe MELLE (1881-1973)
Il pittore don MELLE, oltre che un artista di valore, era un buon teologo. In basilica ha rappresentato numerosi temi nei seguenti cicli pittorici: mariano, ecclesiale, eucaristico e salesiano.
Nella cupola sono rappresentati gli angeli con la Vergine Assunta.
Nel tamburo sono rappresentati gli episodi narrati nella S. Scrittura e i dogmi mariani.
Il papa Pio VII rientra in Roma il 24 maggio 1814, al termine della prigionia subita da parte di Napoleone. Da allora si celebra la Festa di Santa Maria Ausiliatrice
Parte fondale. Il papa Pio VII e Napoleone
I CICLI PITTORICI : ECCLESIALE – EUCARISTICO
Nel catino è rappresentata la sovranità di Maria SS. sugli angeli e sull’umanità. Più in basso trovano posto in primo piano gli apostoli e gli evangelisti, quindi i martiri e in fondo i confessori (santi non martiri) e i vescovi. Don MELLE, insomma, ha potuto rappresentare meglio il pensiero di don Bosco come non vi era riuscito invece il Lorenzone nel quadro di Torino. Si noti poi come il nostro artista si sia anche ispirato a La disputa del SS.mo Sacramento e a La scuola di Atene, affreschi delle Stanze di Raffaello in Vaticano
Sulla volta del presbiterio – che un felice caso ha voluto cadesse proprio sull’attuale rinnovato altare maggiore – è rappresentato il sacrificio che si celebra in ogni santa Messa, così come recita il Canone Romano: “Fa’ che questa offerta per le mani del tuo angelo santo sia portata sull’altare del cielo davanti alla Tua Maestà divina”
I CICLI PITTORICI : MARIANO – SALESIANO
“Il Signore esercitò la Potenza col braccio di Maria”. Questa frase del Magnificat qui felicemente modificata è posta nel cartiglio sulla basilica di Torino edificata da don Bosco e che gli angeli sollevano in alto. In questa, che è la volta principale della chiesa, sono rappresentate anche le vittorie di Lepanto (1571) e di Vienna (1683) contro gli infedeli, attribuite dal papa all’aiuto di Maria. Lungo i lati c’è l’illustrazione dell’ opera dei salesiani (scuole e missioni) e le immagini e gli episodi dei più famosi santuari mariani.
La statua di Maria Ausiliatrice domina al centro del catino. Corone e scettro furono benedetti dal papa Paolo VI il 5 dicembre 1965 al termine del Concilio Vaticano II.
I CICLI PITTORICI : IL CICLO EUCARISTICO
Sui sei altari delle cappelle laterali don MELLE rappresenta un Ciclo Eucaristico. Le lunette mostrano l’azione delle tre Persone della SS. Trinità unite nel sacrificio del Figlio rievocato in quello della Messa. Le vele dei voltini invece mostrano scene dell’Antico Testamento che lo prefigurano: le Anime del Purgatorio; il sangue dell’Agnello pasquale; il sacrificio di Isacco; il pane di Elia; il sacrificio di Melchisedech; la manna nel deserto
I CICLI PITTORICI : LE CAPPELLE DEL TRANSETTO
a sinistra del transetto: Cappella di S. Giovanni Bosco. Vi è rappresentato un singolare commento alla “Salve Regina”: don Bosco prega Maria di mostrarci suo Figlio Gesù dopo questa vita, che è una valle di pianto. Infatti sotto la cupola a trompe l’oeil don MELLE raffigura malattie, sofferenze e scene della Ia Guerra Mondiale
a destra del transetto: Cappella di S. Giuseppe. Il Patrono della Chiesa Cattolica si appoggia al capo di Gesù (di cui è padre putativo) e benedice i fedeli. La Vergine inginocchiata ci spinge – così recita il cartiglio sottostante: “Andate a Giuseppe” – ad affidarci alla protezione di lui. Sotto la cupola a trompe l’oeil don MELLE rappresenta alcune scene contemporanee della vita della Chiesa: l’abbraccio ecumenico tra Paolo VI ed Atenagora e il Concilio Vaticano II, che era ancora in corso