Premessa
Da alcuni anni pensiamo e ripensiamo a questo nostro progetto che dovrà ispirare l’azione pastorale da condurre in aiuto e sostegno alla crescita cristiana dei i fedeli della nostra parrocchia.
Come ogni progetto si concretizza su alcune attenzioni da focalizzare e che possono essere prese in considerazione realisticamente dalle nostre forze.
Per quanto possibile il Progetto tiene conto della nostra realtà in continuità con i precedenti e in armonia con la pastorale diocesana e gli aspetti carismatici della nostra Congregazione.
Aderente alle istanze del nostro contesto socio-culturale il Progetto si pone, tra l’ideale pastorale e la realtà esistente, come tentativo di attuazione di percorsi formativi.
Ogni tre anni, dunque, richiederà una verifica trasparente e leale, capace di dare nuovo slancio alla vita della parrocchia; e ogni anno si prevederà una riflessione sull’attuazione e la riuscita delle iniziative pastorali e la programmazione delle nuove (“bilancio preventivo e consuntivo”).
E’ superfluo affermare che si confida nella sincera condivisione e impegno attuativo dei singoli, dei gruppi, delle associazioni, della Comunità Salesiana, certi che in quest’impresa non si è soli ma guidati e corroborati dallo Spirito del Signore, a servizio della Chiesa.
«Tutto questo, però, nella Chiesa non è lasciato al caso, all’improvvisazione. Esige l’impegno comune per un progetto pastorale che richiami l’essenziale e che sia ben centrato sull’essenziale, cioè su Gesù Cristo. Non serve disperdersi in tante cose secondarie o superflue, ma concentrarsi sulla realtà fondamentale, che è l’incontro con Cristo, con la sua misericordia, con il suo amore e l’amare i fratelli come Lui ci ha amato. Un incontro con Cristo che è anche adorazione, parola poco usata: adorare Cristo. Un progetto animato dalla creatività e dalla fantasia dello Spirito Santo, che ci spinge anche a percorrere vie nuove, con coraggio, senza fossilizzarci! Ci potremmo chiedere: com’è la pastorale delle nostre diocesi e parrocchie? Rende visibile l’essenziale, cioè Gesù Cristo?»
Storia
La parrocchia è stata eretta il 25 marzo 1932 da Pio XI con la costituzione apostolica “Inter pastoralis” ed unita “pleno iure” alla Società Salesiana di S. Giovanni Bosco. Il territorio, desunto da quello delle parrocchie di Ognissanti e dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros, fu così determinato: “Strada ferrata da Ponte Lungo alla Stazione Tuscolana – raccordo ferroviario circolare della stazione Tuscolana al Mandrione fino a via del Mandrione – Via del Mandrione – Porta Furba – Via Tuscolana da Porta Furba a Via Monteporzio – detta Via esclusa la deviazione circolare – Via Appia Nuova da Via Monteporzio a Ponte Lungo”. Il riconoscimento agli effetti civili del provvedimento pontificio è stato decretato l’11 ottobre 1938.
Oggi il territorio della Parrocchia è delimitato dalle vie: Via del Mandrione, attraversamento ideale nella Proprietà della Banca d’Italia fino a L.go Volumnia, Via delle Cave, P.za Cantù, Via Appia Nuova, V.le Furio Camillo, V. Nocera Umbra.
Accoglie 28.000 persone.
Dalle Costituzioni e Regolamenti della congregazione Salesiana
“La parrocchia, affidata alla Congregazione, si distingua per il suo carattere popolare e l’attenzione ai giovani, soprattutto ai più poveri.
Abbia come centro animatore la comunità religiosa …”. (Reg. 26)
“Realizziamo nelle nostre opere la comunità educativa e pastorale. Essa coinvolge, in clima di famiglia, giovani e adulti, genitori ed educatori, fino a poter diventare un’esperienza di Chiesa, rivelatrice del disegno di Dio.
In questa comunità i laici, associati al nostro lavoro, portano il contributo originale della loro esperienza e del loro modello di vita.
…….Favoriamo la crescita spirituale di ognuno e proponiamo, a chi vi sia chiamato, di condividere più strettamente la nostra missione nella Famiglia salesiana”. (Cost. 47)
IL NOSTRO SERVIZIO EDUCATIVO e PASTORALE
“… Nelle parrocchie … contribuiamo alla diffusione del Vangelo e alla promozione del popolo, collaborando alla pastorale della Chiesa pericolare con le ricchezze di una vocazione specifica …” (Cost. 42)
Per compiere il nostro servizio educativo e pastorale, Don Bosco ci ha trasmesso il Sistema Preventivo… (Cost. 38)
Lo stile dell’accoglienza
“… Lo Chiesa custodisce il tesoro dello sguardo di Gesù. E noi dobbiamo offrirlo a tutti … Dobbiamo accogliere sempre tutti con cuore grande, come in famiglia,chiedendo sempre al Signore di farci capaci di partecipare alle difficoltà e ai problemi …”
(Discorso si Papa Francesco al Convegno Diocesano. Aula Paolo VI – Vaticano, 16 giugno 2014)
Il clima di famiglia, di accoglienza e di fede, creato dalla testimonianza di una comunità che si dona con gioia, è l’ambiente più efficace per la scoperta e l’orientamento delle vocazioni. (Cost. 37)
Promozione integrale
La nostra missione partecipa a quella della Chiesa che realizza il disegno salvifico di Dio, l’avvento del suo Regno, portando agli uomini il messaggio del Vangelo intimamente unito allo sviluppo dell’ordine temporale .
(Cost. 31)
Il cammino e le scelte del cammino pastorale della Parrocchia S. Maria Ausiliatrice sono illuminate dalla presenza di Don Bosco, il santo dei giovani, che attraverso i suoi figli, i Salesiani, a cui è affidata questa Parrocchia, ci propone uno stile di vita cristiana e di santità che coinvolge integralmente tutta la persona. Da lui impariamo quella carità pastorale che sa valorizzare ogni dono che viene da Dio.
Educhiamo ed evangelizziamo secondo un progetto di promozione integrale dell’uomo, orientato a Cristo, uomo perfetto . Fedeli alle intenzioni del nostro Fondatore, miriamo a formare “onesti cittadini e buoni cristiani” . (Cost. 31)
Cerchiamo di impegnarci, costantemente e con priorità e convinzione, a creare un ambiente ricco di relazioni dove ogni persona si sente riconosciuta e chiamata per nome, accolta, accettata nella sua storia e accompagnata.
Un medesimo atteggiamento accompagna i vari nostri Gruppi, Associazioni o Movimenti che saranno modelli di comunità accoglienti e propositive curando la comunicazione con gli altri, informandoli e coinvolgendoli.
Orientamento alle scelte vocazionali
Educhiamo i giovani a sviluppare la loro vocazione umana e battesimale con una vita quotidiana progressivamente ispirata e unificata dal Vangelo. (Cost. 37)
I Carismi
Ricerchiamo, con continuo discernimento, i carismi che il Signore ha elargito alla nostra Comunità perché siano riconosciuti e valorizzati nei vari ruoli e ministeri come pure nell’attività missionaria e promozione umana esercitata in molteplici forme a favore del nostro quartiere.
…. Accogliamo e suscitiamo la loro collaborazione e offriamo la possibilità di conoscere e approfondire lo spirito salesiano e la pratica del Sistema Preventivo … (Cost. 47)
Gli operatori a servizio del progetto
Tutta la Comunità parrocchiale è oggetto e soggetto di pastorale: evangelizzando si evangelizza.
Per potersi esprimere compiutamente si è data tre organi di partecipazione:
– L’assemblea, aperta alla partecipazione di tutti.
– Le Commissioni, anch’esse aperte alla partecipazione di tutti ma strutturate per compiere il servizio d’animazione di un ambito della vita comunitaria.
– Il Consiglio Pastorale, con la funzione di coordinare e sintetizzare il lavoro delle Commissioni, aiutare il responsabile della Comunità nella gestione ordinaria della parrocchia, elaborare e proporre a tutta la Comunità le scelte di fondo delle varie pastorali.
Gli Ambiti del nostro impegno
1. Liturgia
“L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia, in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi”.
(Esortazione apostolica Evagelii Gaudium, n. 24.)
La liturgia nel mistero della Chiesa
“La liturgia. … mentre ogni giorno edifica quelli che sono nella Chiesa per farne un tempio santo nel Signore, un’abitazione di Dio nello Spirito, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo, nello stesso tempo e in modo mirabile fortifica le loro energie perché possano predicare il Cristo…”. (Costituzione Conciliare Sacrosanctum Concilium sulla sacra Liturgia – n. 2)
L’anno liturgico è itinerario di fede della comunità dei cristiani per la formazione permanente.
L’Anno Liturgico e gli itinerari sacramentale: Prima Confessione, Prima Comunione, Cresima (cfr. Oratorio)
– Messa con Unzione degli infermi (IV dom. di Quaresima)
– Veglia Pasquale
– Veglia di Pentecoste
Per i fedeli la partecipazione alla liturgia domenicale e festiva è occasione privilegiata per motivare e vivere la nostra adesione a Cristo.
Mentre ringraziamo il Signore per la dignità e partecipazione alla celebrazioni, siamo anche coscienti che i fedeli vanno aiutati a riscoprire la centralità dell’Eucarestia nella vita e nella missione della Chiesa.
La situazione
Esiste in Parrocchia un Gruppo liturgico; le persone che ne fanno parte sono principalmente coloro che abitualmente prestano il loro servizio, per rendere le celebrazioni, semplici, solenni e scorrevoli (SC 34).
Quindi:
• i lettori
• i cantori (sia coloro che intonano i canti alla Messa, sia chi fa parte del coro – o almeno – il maestro del coro)
• il gruppo dei ministranti: il coordinatore
• i ministri straordinari della comunione eucaristica
• le persone che curano il decoro della chiesa e delle celebrazioni, ecc…
Si è svolto in passato un corso lettori, orientato a preparare al meglio coloro che proclamano la Parola nelle celebrazioni domenicali e festive.
Esiste una Corale che anima la liturgia nelle maggiori solennità.
Attualmente attraversa un momento di stallo …
Esistono Gruppi che provvedano al decoro dei paramenti e panni liturgici, al decoro degli altari, agli addobbi floreali nelle maggiori festività, alla pulizia della chiesa …
Il Gruppo “Uomini e Donne della Basilica” che cura l’ordine nelle celebrazioni con maggiore affluenza di fedeli e la Processione di Maria Ausiliatrice, Prime Comunioni, Cresime, …
Da due anni esiste una coppia di donne che curano la celebrazione dei funerali: proclamano la Parola, preparazione del turibolo, ….
Limite
Non si è avuto negli anni passati un cammino regolare di formazione per mancanza di continuità e stabilità del sacerdote responsabile.
Prospettive e impegno
Si sente importante e necessario recuperare una azione educativa per comprendere e vivere in profondità la S. Messa.
- Studiare tempi e luoghi opportuni.
- Rivitalizzare la Celebrazione riappropriandosi dei gesti e dei segni che assieme alla Parola esprimono l’azione liturgica.
- Riorganizzare e curare gruppo di animazione liturgica in vista delle celebrazioni liturgiche domenicali e ad attuarle con cura a tutti gli orari.
Si porrà particolare attenzione
– la festa della Santa Famiglia di Nazareth per la celebrazione degli anniversari di Matrimonio (25° – 50° – ..).
– la celebrazione, intorno al 2 novembre, di una Messa annuale per i parrocchiani defunti nel corso dell’anno.
– L’anno liturgico e il culto della Madre di Dio: Il tempo per eccellenza dell’anno liturgico in cui vogliamo fare memoria di Maria sarà il mese di Maggio che avrà come culmine la festa Patronale di Maria Ausiliatrice; senza peraltro disattendere le altre antiche e tradizionali memorie di Maria (25 marzo, 15 agosto, 8 settembre, 31 maggio, 15 settembre, 8 dicembre).
– L’Associazione Devoti Maria Ausiliatrice curerà in particolare la Devozione all’Ausiliatrice: Formazione e animazione del rosario (24 del mese); l’Ausiliatrice Pellegrina nelle famiglie della parrocchia (mese di ottobre); Novena e Processione (maggio).
– Novene: Natale, Immacolata, …
– Triduo S. Giovanni Bosco
2. Evangelizzazione e catechesi adulti
“Io so che voi volete essere terreno buono, cristiani veramente, non cristiani part-time; non cristiani “inamidati”, con la puzza al naso, così da sembrare cristiani e, sotto sotto, non fare nulla; non cristiani di facciata, questi cristiani che sono “puro aspetto”, ma cristiani autentici. So che voi non volete vivere nell’illusione di una libertà inconsistente che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno. E così o mi sbaglio?”
(Papa Francesco, Ai giovani sul lungomare di Copacabana)
Prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare, festeggiare … La comunità evangelizzatrice si mette mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanza, si abbassa fino all’umiliazione se necessario, assume la vita umana (E.G, 24)
Missionarietà
Siamo convinti che non possiamo rimanere chiusi nella nostra Comunità di fede e che la missionarietà è una condizione essenziale della nostra Comunità: “… L’educazione e l’evangelizzazione di molti giovani, soprattutto i più poveri, ci muovono a raggiungerli nel loro ambiente e a incontrarli nel loro stile di vita con adeguate forme di servizio” (Cost. 41)
Cogliere le occasioni e crearne delle nuove per avvicinare le persone e per trasmettere l’amore di Cristo e la libertà che deriva dal Vangelo, oltre che dovere, viene sentito come onore e gioia.
I mezzi e gli ambienti che la Provvidenza ci ha regalato devono manifestare espressamente il desiderio di incontro che abbiamo per ogni uomo.
L’Evangelizzazione
L’ annuncio del Vangelo segna la vitalità della nostra Comunità nel principale compito che le è stato assegnato: la trasmissione della fede.
Ogni persona che cerca nutrimento spirituale o esprime desiderio di crescita nella fede deve trovare nella nostra Comunità la risposta soddisfacente.
Pur non trascurando l’immediata preparazione ai Sacramenti, compito speciale della Comunità sarà quello di additare un cammino che, di tappa in tappa, porti ad una maggiore adesione a Cristo ed al suo mistero.
La Catechesi battesimale
Oltre agli incontri di preparazione al Battesimo (3), si studieranno particolari strategie per tenere il contatto con le famiglie e offrire il loro inserimento-accompagnamento fino al compimento dei sette anni dei loro figli.
La Vocazione al Matrimonio cristiano
La preparazione dei fidanzati oltre ad una presentazione specifica del sacramento del matrimonio, sarà affiancata ad un cammino di fede che li aiuti a riscoprire la gioia e la libertà del Vangelo
I percorsi di preparazione al Matrimonio cristiano (2 ogni anno) sono una particolare opportunità per consolidare il normale cammino di vita cristiana o per riscoprire la “bellezza” e la gioia di essere Figli di Dio e l’appartenenza alla comunità ecclesiale.
Le nostre proposte
La liturgia, con riferimento all’itinerario dell’anno liturgico, è la prima scuola della Parola: sarà impegno dei sacerdoti che presiedono l’Eucarestia domenicale e festiva, aver cura della preparazione dell’omelia perché risulti profonda e adeguata.
Per quanto riguarda la catechesi degli adulti, queste sono le nostre proposte consolidate negli ultimi anni:
– “Lectio divina” settimanale nei periodi di Avvento e Quaresima
– Incontri tematici su documenti del Papa e/o della Chiesa
– Tematiche formative sulla spiritualità e carisma salesiano
Prospettive e impegno
- Corso annuale di formazione (di Prefettura) per catechisti e animatori (2014-2015)
- Nell’Anno Bicentenario della nascita di Don Bosco si suggerisce di fare riferimento alla sua ricca spiritualità.
– Gennaio – un mese con Don Bosco: Ogni sera prima della S. Messa, lettura sulla biografia di Don Bosco
– Novena di DB: ogni giorno lettura di un sogno di Don Bosco
Famiglia: protagonista dell’annuncio
La famiglia, chiesa domestica, viene esortata ed aiutata a riscoprire e a vivere con maggiore autenticità il suo ruolo e la grazia che le viene dal sacramento del matrimonio.
Riconosciamo nella famiglia una vera “scuola di umanità” nella quale far crescere valori umani e cristiani, di promozione umana e di fede cristiana.
Sarà sollecitudine costante ripensare differenziati itinerari di educazione alla fede da proporre sia ai singoli che alle famiglie o alle coppie.
In modo particolare sarà dovere promuovere e favorire gruppi di spiritualità familiare.
Ogni iniziativa tendente a rompere situazioni di solitudine o di isolamento sarà favorita sia sul piano individuale che su quello familiare.
Alla cultura dell’individualismo e della frammentazione opporremmo con vigore l’incontro, l’accoglienza e la solidarietà tra le famiglie.
La carità di Cristo, che spinge i nostri cuori, non ci lascia indifferenti davanti alle situazioni di povertà, morale e materiale, che emergono dal nostro quartiere e dalle fasce più deboli e meno protette della nostra società.
Come Don Bosco, siamo solidali con la gente che ci sta attorno, con i suoi problemi sociali ed economici, senza discriminazione di alcun genere e ci prodighiamo per la sua promozione umana e la sua dignità morale.
La situazione
Particolare attenzione occupa la famiglia che vogliamo assuma sempre più il suo ruolo di protagonista della pastorale, tessuto di relazioni tra generazioni e veicolo ordinario della trasmissione della fede.
Da diversi anni la Parrocchia è impegnata nella cura della pastorale famigliare attraverso i vari gruppi che si sono costituiti negli anni:
- Gruppo Obiettivo Famiglia (GOF)
- Gruppo “Famiglie.con”
- Gruppo “Mamre”
- Gruppo “Pozzo”
- Gruppo “Spiga”
I gruppi si differenziano per fasce di età: Famiglie con figli adulti (e molti già sposati), Famiglie con figli Adolescenti, Famiglie con bambini, Famiglie nuove, …
Si incontrano, normalmente, una volta al mese per la formazione su tematiche di approfondimento della Parola di Dio, Magistero della Chiesa, Vita morale, Vita di coppia, ….
L’incontro si conclude, normalmente con la Partecipazione alla S. Messa e con la condivisione della cena.
Missionarietà
Dalla crescita spirituale e di appartenenza ecclesiale si tenderà a far riscoprire il proprio ruolo nella chiesa a servizio della comunità: catechisti nei diversi ambiti, animatori caritas, servizio nella liturgia, nel canto, disponibilità varie ….
In particolare l’apertura alle famiglie si evince e diventa operativa nel settore dell’Iniziazione Cristiana:
- Diversi sono coloro che si prestano per il catechismo
- Quattro/cinque coppie seguono la formazione dei genitori del bambini del catechismo
- Tre coppie preparano le famiglie al Battesimo dei figli
- Tre coppie fanno parte dell’equipe che anima la preparazione dei giovani al Matrimonio Cristiano.
Prospettive e impegni futuri
- Aprirsi all’accompagnamento delle famiglie con bambini 0-7 anni.
- Continuare a prendersi cura delle giovani famiglie e studiare l’inserimento in gruppi preesistenti.
3. Carità
Quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro… L’amore autentico è sempre contemplativo, ci permette di servire l’altro non per necessità o vanità, ma perché è bello, al di là delle apparenze. Il povero, quando è amato, «è considerato di grande valore», e questo differenzia l’autentica opzione per i poveri da qualsiasi ideologia… La peggior discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale. L’immensa maggioranza dei poveri possiede una speciale apertura alla fede; hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti (E.G., 199-200)
Diverse espressioni di servizio, di solidarietà e di aiuto ai più deboli sono in atto nella nostra Parrocchia.
Realtà dalle molteplici facce: esiste un complesso di attività caritative, che vanno dal doposcuola alla visita ai sacerdoti anziani presenti nella nostra opera; ed esistono gruppi ben definiti come quelli della San Vincenzo e della Caritas che operano in sinergia in varie iniziative a favore di diverse situazioni di bisogno o di profondo disagio.
La situazione
La San Vincenzo aiuta a tenere viva l’attenzione e la cura verso il povero, con il carisma che gli è proprio, seguendo concretamente casi di famiglie nel bisogno. Mensilmente distribuisco viveri.
La caritas cura in particolare il “centro di ascolto”: servizio di accoglienze e ascolto di tante persone, soprattutto in cerca di lavoro.
Periodicamente si rendono disponibili per la raccolta di viveri in supermercati della zona (a questo collaborano anche i giovani dell’Oratorio), o in quelle promosse dalla Parrocchia nel periodo della quaresima.
Organizzano raccolte fondi con la vendita di piantine per sostenere periodicamente alcune case famiglia.
Incontro mensile di socializzazione per gli anziani con intrattenimento, preghiera, merenda, … a cui partecipano anche i giovani dell’Oratorio
Prospettive e impegni futuri
Continuare la riflessione sul servizio del Centro di Ascolto per individuare nuove metodologie al fine di non illudere i tanti richiedenti (soprattutto stranieri)
E in fase di completamento il Progetto CEI 8 x 1000: “Quartieri solidali”:
Attivazione di una segreteria di accoglienza per la
Creazione di un luogo di socializzazione per persone anziane;
attivazione di vari laboratori di interesse;
servizio di trasporto per anziani fragili;
4. Cultura e Comunicazione
La situazione
Esiste una Commissione “Cultura e Comunicazione” che, in sinergia con altre realtà, ha il compito di promuovere iniziative di carattere culturale, spirituale, …
Si prende cura anche di veicolare le proposte e le iniziative parrocchiali curando l’edizione del giornalino parrocchiale: “SMSMA” (3-4 numeri l’anno)
Altro strumento di formazione-informazione è il Sito web della Parrocchia: www.ausiliatriceroma.it
5. Pastorale Giovanile e catechesi d’iniziazione cristiana
“… La Parrocchia abbia come centro animatore la Comunità religiosa. Consideri l’Oratorio e il Centro Giovanile parte integrante del suo progetto pastorale. Valorizzi la catechesi sistematica per tutti e si impegni nell’avvicinare i lontani. Curi l’integrazione di evangelizzazione e promozione umana. Favorisca lo sviluppo della vocazione di ogni persona”. (Reg. 26)
Esprimiamo, in maniera inequivocabile, la preferenza della nostra Comunità verso i giovani, con l’Oratorio-Centro Giovanile: dono singolare che il cuore di Don Bosco ha fatto alla Chiesa.
Alla comunità educativa dell’Oratorio, espressione della carità pastorale della Chiesa che, in forza della sua natura missionaria, provvede all’accoglienza e all’accompagnamento di tutti i ragazzi e i giovani attraverso il progetto educativo, elaborato secondo le esigenze della realtà ecclesiale di riferimento è affidata l’animazione della pastorale giovanile e della catechesi d’Iniziazione Cristiana.
Compito, dunque, di tale comunità è l’elaborazione e l’animazione del progetto educativo dell’oratorio, nell’esercizio della corresponsabilità pastorale, attraverso tutte le dinamiche che articolano e favoriscono il protagonismo e la responsabilità dei ragazzi e dei giovani, in collaborazione con tutti i soggetti ecclesiali presenti nel territorio.
(Laboratorio dei Talenti, in Nota Pastorale sul valore e la missione degli Oratori nel contesto dell’Educazione alla Vita buona del Vangelo)
La proposta dell’Oratorio-Centro Giovanile si fa realtà attraverso itinerari, in funzione degli interessi dei giovani. Ogni giovane, scegliendo tra le diverse possibilità di partecipazione che gli si offrono, può porsi nel cammino più adeguato alla propria condizione ed al proprio livello di maturazione. (Quadro di Riferimento)
Lo stile Oratoriano
La sua caratteristica, che lo mette in sintonia con tutti gli Oratori Salesiani, è data da un clima consegnatogli dallo stesso D. Bosco.
L’Oratorio infatti è “casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria”
I suoi responsabili
L’Oratorio-Centro Giovanile è organizzato come una CEP composta da giovani, animatori, famiglie, collaboratori e comunità salesiana. Tutti si sentono chiamati ad una partecipazione attiva e corresponsabile, secondo le funzioni proprie di ciascuno. (Quadro di Riferimento)
L’Incaricato dell’Oratorio fa suo il PEPS e progetta e anima la pastorale giovanile e il cammino dell’iniziazione dei ragazzi, insieme al consiglio oratoriano. Tale consiglio è convocato e coordinato dall’Incaricato dell’Oratorio in sintonia con il Direttore e il Parroco e ne fanno parte i coordinatori dell’IC, un animatore di ogni gruppo apostolico, il coordinatore del gruppo missionario, un rappresentante del gruppo scelta, la direttrice del coro, un giovane del servizio civile e un rappresentante, scelto in accordo con l’incaricato dell’oratorio, di ogni gruppo di interesse che voglia condividere il PEPS
La misura alta
Segno distintivo dell’Oratorio è quello di essere aperto a tutti indistintamente per poter fare da “ponte” tra la strada e la chiesa. Questo non gli impedisce però di tendere ad una “misura alta” della vita cristiana per i giovani chiamati e sensibili, tra i quali certamente gli animatori e collaboratori.
Lo spirito di unità
Lo spirito di unità, che coinvolge l’Oratorio con la Parrocchia e lo rende testimonianza vera, percorre tre strade:
1° – La strada della convinzione personale, che appare al di fuori delle comunicazioni ufficiali, che l’unità è segno della presenza del Cristo, che è dono che viene dall’alto ma che anche è impegno e buon senso di ognuno.
2° – La strada della comunicazione, che è elemento basilare, di iniziative, proposte, difficoltà e quindi nella ricerca, anche esplicita, del dialogo.
3° – La strada della corresponsabilità, della collaborazione e interazione nei vari momenti forti che coinvolgono tutta la nostra Comunità di fede.
Principali interventi della proposta
1 L’Oratorio-Centro Giovanile salesiano è una casa aperta agli adolescenti e ai giovani del quartiere e della zona: un luogo fisico di riferimento. L’ambiente educativo è il risultato di una serie di incontri significativi, di storie e nomi propri, di qualità di rapporti umani. “L’ambiente oratoriano” quindi non è creato solo perché tenga le porte aperte e i giovani abbiano tutto a disposizione. Il valore della proposta educativa dell’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano è l’accompagnamento della persona, soggetto dei processi di crescita e oggetto delle azioni educativo-pastorali.
2 L’assistenza salesiana è la vicinanza reale, affettiva ed effettiva degli educatori ai giovani, anche al di fuori dell’ambito fisico dell’Oratorio-Centro Giovanile, nei loro spazi vitali: è stile salesiano di incoraggiamento e di intervento pedagogico nei processi della missione. La presenza attiva e animatrice dei salesiani e degli educatori laici tra i giovani è un’eccellente forma della comunicazione educativa ed evangelizzatrice (CG24, n.131).
3 La pluralità di proposte, attività ed esperienze che caratterizzano la pastorale oratoriana salesiana richiede un’animazione coordinata e convergente, della quale alcuni criteri fondamentali sono finalizzati alla promozione di diversi gruppi di attività e di formazione secondo l’età e gli interessi, e all’associazionismo giovanile, come parte del Movimento Giovanile Salesiano.
4 La qualità della formazione sistematica richiede di dedicare uno sforzo continuo di qualificazione educativa, cristiana e salesiana delle persone e delle risorse. Solo a queste condizioni i giovani animatori saranno in grado di assumere responsabilità. I programmi della scuola-animatori, dei campi, dei corsi, dei ritiri, degli incontri e delle altre attività di formazione su temi educativi, culturali o salesiani significativi devono valorizzare le esperienze della vita quotidiana stessa.
(QdR)
Il CORTILE
L’oratorio è aperto da lunedì a sabato dalle ore 16.00 alle ore 20.00 mettendo a disposizione per l’intrattenimento ludico dei ragazzi sia il cortile che le sale all’interno; la domenica invece è aperto dalle 17:00 alle 20:00 solo per i gruppi apostolici. Esiste un regolamento che viene fatto condividere con tutti coloro che vogliono trascorrere il loro tempo in oratorio. In particolare per i ragazzi che non frequentano i gruppi gli viene fatto il tesseramento stabilendo un patto educativo.
Il momento di preghiera quotidiano sarà modulato a seconda delle attività che si svolgono nel giorno
Aspetto problematico
L’animazione e l’assistenza della vita del cortile risulta ancora difficoltosa, perché richiede molti collaboratori. Grazie alla presenza di “volontari” del servizio civile” l’assistenza si realizza efficacemente.
EVANGELIZZAZIONE E CATECHESI
“Questa Società nel suo principio era un semplice catechismo” . Anche per noi l’evangelizzazione e la Catechesi sono la dimensione fondamentale della nostra missione … (Cost. 34)
“La Parrocchia … Consideri l’Oratorio e il centro giovanile parte integrante del suo progetto pastorale. Valorizzi la catechesi sistematica per tutti e si impegni nell’avvicinare i lontani. Curi l’integrazione di evangelizzazione e promozione umana . Favorisca lo sviluppo della vocazione di ogni persona” (Reg. 26)
Al cuore della catechesi c’è l’incontro con Cristo!
Una catechesi che ponga al centro l’essenziale: la fede ecclesiale, l’esperienza liturgica, la vita nuova nei comandamenti dell’amore, la preghiera personale.
Il kerygma è il primo in senso qualitativo, perché è l’annuncio principale, quello che si deve sempre tornare ad ascoltare in modi diversi e che si deve sempre tornare ad annunciare durante la catechesi in una forma o nell’altra, in tutte le sue tappe e i suoi momenti. (E. G. 164-165)
Quattro elementi che riassumono il tesoro di memoria che la Chiesa trasmette: la confessione di fede, la celebrazione dei sacramenti, il cammino del decalogo, la preghiera (Padre nostro).
La catechesi della Chiesa si è strutturata tradizionalmente attorno ad essi. (Lumen Fidei, 46)
In sintonia con l’ispettoria IC gli obiettivi principali del cammino pastorale sono: rinnovare l’I.C. in stile di animazione, rilanciare la vita dei gruppi apostolici e i gruppi di interesse, creare una cultura vocazionale che si concretizza sia nel gruppo ricerca locale che nella vita di servizio ai più bisognosi, favorire la partecipazione ai GR e al MGS ispettoriali.
CATECHESI di iniziazione cristiana
Il Direttorio Generale per la Catechesi così si esprime: “La catechesi è un atto essenzialmente ecclesiale… Perciò, la Chiesa trasmette la fede in modo attivo, la semina nei cuori dei catecumeni e catechizzandi per fecondare le loro esperienze più profonde. La professione di fede ricevuta dalla Chiesa (traditio), germinando e crescendo durante il processo catechistico, è restituita (redditio), arricchita con i valori delle differenti culture”.
Nella nostra parrocchia si è fatta la scelta di rinnovare la catechesi IC passando dal catechismo scolastico a quello esperienziale come indicato nel progetto ispettoriale.
La struttura e tappe formative del cammino
Dalla 3^ elementare alla 3^ media è chiamato “tempo del discepolato” e termina con la ricezione del sacramento della cresima.
Il Cammino prevede le seguenti tappe annuali: Storia della salvezza, Eucarestia, Chiesa, Gesù e Maria, lo Spirito Santo.
Il coinvolgimento della famiglia non sarà soltanto formale o di affiancamento ma si tenteranno tutte le vie per dare alla famiglia il primo posto nella educazione religiosa e spirituale dei figli.
Durante l’anno si proporrà alle famiglie un cammino di formazione (parallelo a quello dei figli) (5-6 incontri l’anno)
Sarà fondamentale che tutti gli educatori pastorali si confrontino continuamente e in profondità su questo campo.
Gruppo Apostolico
Terminato il Cammino di Iniziazione Cristiana i giovani sono chiamati a dare continuità al loro cammino formativo e a cimentarsi nell’esperienza concreta dell’appartenenza a Cristo.
Dalla 3^ media al 1° anno di università è chiamato “tempo dell’apostolato” e termina con la riconsegna del credo.
Il Cammino prevede le seguenti tappe annuali: Spiritualità salesiana, l’amore, la comunità, l’Eucarestia, il Padre, docilità alla Spirito Santo, il credo.
Da 19 a 25 anni si entra a far parte del “gruppo giovani” animato dall’incaricato dell’oratorio e da un gruppo di giovani coppie ed in alcuni momenti una fma o membri della famiglia salesiana, per creare un clima favorevole per il confronto e il discernimento in vista della loro scelta vocazionale (art. 37 Cost.).
Da 26 a 35 si entra a far parte del “gruppo scelta” che ha come obiettivo sia l’approfondimento della vita cristiana che l’inserimento nella famiglia salesiana (cooperatori) o comunque in una delle realtà ecclesiali da adulti: catechisti, gruppi famiglia, ecc.. (art. 28 Cost.).
Oltre al normale percorso formativo di gruppo, si proporranno i ritiri e i campi ispettoriali, campi (invernali ed estivi) dei gruppi apostolici, la Pasqua giovane, servizi, tempi di preghiera, oltre a tutti i momenti comunitari organizzati sia dalla parrocchia che dall’oratorio i quali dovranno essere favoriti al massimo evitando qualsiasi attività che ostacoli la loro partecipazione.
I giovani che vogliono intraprendere il cammino di animatore, oltre al percorso di fede vissuto nel gruppo apostolico, partecipano ai i campi ispettoriali (base-bosco-bivio).
Gruppo Missionario
Questo gruppo ha lo scopo di creare una mentalità missionaria nei nostri gruppi giovanili; si propone dunque di offrire momenti di servizio caritativo collaborando alle iniziative della Caritas della S. Vincenzo Parrocchiali, a quelle promosse dall’ispettoria o da altri enti ecclesiali. Infine con l’aiuto volontario di alcuni ex-insegnanti si è attivato un dopo-scuola per ragazzi in difficoltà.
Gruppi di interesse
L’oratorio offre una serie di attività formative-ludico-sportive che rispecchiano i vari interessi dei ragazzi vissuto in un clima educativo-formativo tipico dell’ambiente salesiano. Tali proposte devono aiutare i ragazzi a maturare il loro senso di appartenenza alla vita della parrocchia-oratorio; a riguardo l’ispettoria ha fatto la scelta di pensare tali gruppi non fine a se stessi ma orientati a favorire l’ulteriore passaggio nei gruppi apostolici (cf. DIRETTORIO pag. 58)
Ministranti e Ostiarie
Da quest’anno per dare più qualità formativa ed organizzativa al gruppo dei ministranti abbiamo coinvolto due giovani universitari ed un accolito, e per le ostiarie una giovane come coordinatrice e altre come aiutanti. Ai bambini ed i ragazzi viene offerto un momento ludico-formativo mensile oltre ai vari momenti formativi che precedono ogni festa liturgica importante.
Le corali
Attualmente esistono due corali che si occupano di animare liturgicamente sia la messa delle 10:00 che quella delle 20:00 oltre ad altre feste importanti durante l’anno.
Gruppi sportivi
“Lo sport in oratorio è un dono per tutti a patto che si rispettino alcune caratteristiche proprie della natura educativa di questo ambiente: lo sport come gioco e divertimento che viene prima della competizione; la possibilità di un esercizio dello sport aperto a tutti, senza discriminazioni di alcun tipo; la diversificazione della pratica sportiva per evitare una assolutizzazione di alcuni sport; la presenza di educatori sportivi che vivano autenticamente l’appartenenza all’oratorio; un progetto sullo sport dichiaratamente educativo, che sia stimolo anche al di fuori dall’ambiente oratoriano.” (LdT 24)
Le attività sportive offerte dalle associazioni e accolte dall’Istituto hanno lo scopo di proporre una sana crescita umana e sportiva in comunione con lo spirito educativo. Le associazioni fanno proprio il codice etico sportivo dell’istituto e la fanno conoscere a tutti propri associati; per tutte le questioni legali, gestionali ed economiche rispondono di se stessi ed ogni anno rinnovano una convenzione per l’utilizzo dei campi; hanno una sede legale fuori dall’opera salesiana.
I gruppi sportivi che vogliono integrarsi pienamente nella vita dell’oratorio assumendone fino in fondo le finalità educative e pastorali, accolgono il progetto educativo pastorale e fanno riferimento in spirito di comunione all’incaricato dell’Oratorio. Essi favoriranno la partecipazione dei loro ragazzi e collaboratori alle iniziative promosse dall’Oratorio programmando le loro attività in accordo con essa. Un rappresentante dell’associazione parteciperà al consiglio dell’oratorio (cf. DIRETTORIO pag. 68).
Gruppo teatrale
Grazie ad alcuni collaboratori si sta progettando un laboratorio teatrale in modo da poter offrire ai bambini, ragazzi e giovani la possibilità di esprimersi attraverso il linguaggio teatrale.
Gruppi musicali
L’oratorio continua la sua tradizione di curare la formazione musicale dei ragazzi attraverso un laboratorio domenicale gestito da alcuni animatori: corso di chitarra, batteria, canto, ecc….
Da questo anno l’oratorio collabora con una associazione musicale con l’intento di poter offrire ai ragazzi e giovani la possibilità di imparare a suonare con qualità uno strumento.
6. Gestione economica
Oltre le Commissioni già citate, è presente, come organismo importante, Il CAE – consiglio affari economici – previsto dalle norme canoniche e serve a coadiuvare il parroco nella gestione economico-finanziaria della parrocchia.
Esso rappresenta uno strumento di partecipazione dei laici nelle attività che coinvolgono tutta la comunità parrocchiale e contribuisce, come altre esperienze, a “costruire la consapevolezza di essere Chiesa”.
Siamo convinti che tutti noi dobbiamo “sentirci parte di questa famiglia e concepire la Parrocchia non come e una stazione di servizi, ma come una Comunità di credenti”.
Essa si mantiene grazie alla generosità di noi tutti ed è questo sostegno – secondo le proprie possibilità – che consente di percorrere il cammino che ci porterà ad essere non utenti ma Comunità.